Abbiamo parlato spesso della necessita' di adeguarsi, anche nel nostro paese, agli standard severi della Germania e del Nord Europa in generale, dove nessuno puo' accedere ad un mestiere senza aver frequentato una scuola specifica, superato degli esami, ottenuto un diploma, portato a termine un periodo di apprendistato. Abbiamo sempre apertamente criticato i posatori "fai da te" che posano indifferentemente tutto dal parquet alle piastrelle facendo magari anche qualche lavoro di idraulica o su gli impianti elettrici. I camioncini che si vedono girare con scritte del tipo "Elettricista, idraulico, posatore, imbianchino, falegname" ci hanno sempre un po' stupito perche' riteniamo che un mestiere cosi' complesso, come quello del posatore di pavimenti in legno, meriti una formazione piu' adeguata. Il proliferare di aziende di posa improvvisate ha recato grandi danni all'immagine del parquet con il conseguente aumento di cause e di liti giudiziarie che, se da un lato hanno fatto la gioia dei vari consulenti tecnici, dall' altro rischiano di dare al parquet la fama di un pavimento difficile. Fortunatamente i dati di crescita in tutta Europa della produzione e della vendita dei pavimenti in legno smentiscono questa fama , ma e' doveroso non cullarsi sugli allori. La situazione rischia addirittura di peggiorare grazie alla campagna di liberalizzazione sfrenata dell'attuale governo che, d'altra parte recepisce direttive specifiche dell'Unione Europea. Persino l'austera Germania, roccaforte da centinaia di anni delle scuole di parchettisti, dovra' rivedere, almeno in parte, le sue severe impostazioni, altrimenti come potrebbe, ad esempio, un posatore polacco lavorare in Germania - il che rappresenta un suo preciso diritto - senza la formazione richiesta dai tedeschi ? Quindi l'arma vincente dal produttore al consumatore finale sara' sempre la qualita' del servizio offerto e della posa in opera specializzata. Il futuro del parquet non deve consistere in una lotta al ribasso su chi offre un prodotto (magari scadente) a poco prezzo messo in opera da posatori incompetenti e sottopagati, quanto in una politica che privilegi la qualita' del prodotto e del servizio offerto ad un prezzo equo.
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