Tra un parquet tradizionale e uno prefinito il risultato estetico è pressoché lo stesso e la differenza non è visibile. Ci sono, tuttavia, alcuni diverse modalità di posa che fanno scegliere un tipo piuttosto che un altro in base alle necessità e ai tempi a disposizione.
Gli elementi prefiniti, per esempio, sono da preferire quando l'urgenza non consente il rispetto di tempi lunghi, oppure quando, in una casa ristrutturata, viene messo in opera su un pavimento preesistente. Se non si vogliono segare troppo le porte meglio utilizzare degli spessori da 10mm (si trovano anche nei prefinti di ultima generazione). Il pavimento in legno massiccio richiede tempi più lunghi per posa e finitura: fino a 45 giorni in base al tipo di posa.
Le essenze più richieste sono quelle tropicali (iroko, lapacho, teak, doussiè, ipè, padouk, wengè) perché si trovano in un'ampia scelta di colori e tonalità con molteplici possibilità di abbinamento. Inoltre possiedono mediamente un maggiore grado di durezza di quelle europee (acero, noce, frassino, robinia, larice, rovere, ulivo).
Il prefinito è senz'altro preferibile quando si vuole rifare il pavimento senza spostarsi da casa, evitando il disagio di un cantiere e il trasloco dei mobili: veloce e facile da posare, è calpestabile dopo un giorno dall'incollaggio dato che si evitano lamatura e verniciatura in opera.
Rispetto al parquet massiccio, questo tipo di parquet è più costoso a causa della tecnologia con la quale viene realizzato. Permette però l'utilizzo di formati più grandi e si può impiegare senza problemi anche in bagno e in cucina.
Gli elementi prefiniti, per esempio, sono da preferire quando l'urgenza non consente il rispetto di tempi lunghi, oppure quando, in una casa ristrutturata, viene messo in opera su un pavimento preesistente. Se non si vogliono segare troppo le porte meglio utilizzare degli spessori da 10mm (si trovano anche nei prefinti di ultima generazione). Il pavimento in legno massiccio richiede tempi più lunghi per posa e finitura: fino a 45 giorni in base al tipo di posa.
Le essenze più richieste sono quelle tropicali (iroko, lapacho, teak, doussiè, ipè, padouk, wengè) perché si trovano in un'ampia scelta di colori e tonalità con molteplici possibilità di abbinamento. Inoltre possiedono mediamente un maggiore grado di durezza di quelle europee (acero, noce, frassino, robinia, larice, rovere, ulivo).
Il prefinito è senz'altro preferibile quando si vuole rifare il pavimento senza spostarsi da casa, evitando il disagio di un cantiere e il trasloco dei mobili: veloce e facile da posare, è calpestabile dopo un giorno dall'incollaggio dato che si evitano lamatura e verniciatura in opera.
Rispetto al parquet massiccio, questo tipo di parquet è più costoso a causa della tecnologia con la quale viene realizzato. Permette però l'utilizzo di formati più grandi e si può impiegare senza problemi anche in bagno e in cucina.
Flottante e incollato |
La posa flottante è un particolare metodo di posa del parquet che permette un eventuale riutilizzo dei listelli in altri ambienti, in quanto non prevede l'utilizzo di colla per il fissaggio. I listelli di parquet vengono infatti incastrati con una combinazione classica di 'maschio-femmina' di cui tantissime sono le variazione ed i brevetti con cui le diverse case produttrici chiamano il tipo di incastro. Lo strato di parquet va comunque isolato dalla base del pavimento oltre che con un tappetino (in genere 2mm) anche con un foglio di nylon e una guaina bituminosa, oppure con una lastra di polietilene espanso a cellule chiuse. Questi rivestimenti aiutano a limitare la risalita di umidità, attenuano i rumori dei calpestii, e minimizzano i difetti di posa. Tra i vantaggi di questa montatura, oltre alla possibilità di recuperare i listelli di legno per un futuro pavimento in un altro locale si apprezza la velocità di montaggio che non soffre delle lunghe settimane di attesa per l'asciugatura della colla. Il flottante viene applicato solo ai parquet prefinti, per il tradizionale,tranneche lo si lasci “a vista” (senza verniciatura) è impossibile una posa flottante.
La posa con colla è indicata soprattutto per il parquet classico in legno massello o i prefinti da 10mm. Su una base ben asciutta e livellata si passa uno strato di colla dove poi si appoggeranno i listelli. Per incastrare al meglio i listoni si batte con un martello appoggiando un pezzo di legno sui listelli da fissare. Questa operazione è estremamente delicata perchè ogni calpestio del pavimento non ancor asciutta può rovinare il perfetto livellamento del legno. La colla può essere di base poliuretanica o di base d'acqua. Questo tipo di posa assicura un effetto compatto del pavimento, senza lasciare fessure. Tra gli svantaggi risulta essere sensibile all'umidità.
La posa chiodata viene effettuata per i parquet tradizionali spessi 22mm.Il battiscopa |
Esistono in commercio svariati tipi di battiscopa adatti ad ogni ambiente.Una prima distinzione si può fare sul materiale in cui sono fatti. I più utilizzati sono quelli in legno, in special modo ramino, tinto in varie tonalità che di solito vanno abbinate al colore degli infissi (porte e/o finestre). Per ambienti più "rustici" quali tavernette, mansarde, case di montagna ecc. si utilizza il pino, lucidato naturale, miele o noce.
Per "riprendere" essenze più pregiate evitando di optare per aste in massello (che tra l'altro sono piu' costose con identico risultato) esiste il battiscopa impiallacciato.
Da diverso tempo si usa per i battiscopa laccati (non sempre) il medium density (MDF). Questo materiale, costituito da un impasto di scarti di legno, ma molto più compatto del truciolare, presenta una notevole resistenza e una superficie molto liscia adatta perciò ad essere laccata.
Prodotti con lo stesso materiale, si possono trovare battiscopa rivestiti in pvc. Alcune case producono dei materiali esteticamente molto simili al legno, ma di questo non si tratta e sono più prodotti più confacenti a locali pubblici affollati dove la robustezza e la lavabilità sormontano l'estetica anche se, indubbiamente, il basso prezzo attira.
Ci sono anche battiscopa in puro pvc e addirittura adesivi, ma di scarsa qualità. Per "riprendere" essenze più pregiate evitando di optare per aste in massello (che tra l'altro sono piu' costose con identico risultato) esiste il battiscopa impiallacciato.
Da diverso tempo si usa per i battiscopa laccati (non sempre) il medium density (MDF). Questo materiale, costituito da un impasto di scarti di legno, ma molto più compatto del truciolare, presenta una notevole resistenza e una superficie molto liscia adatta perciò ad essere laccata.
Prodotti con lo stesso materiale, si possono trovare battiscopa rivestiti in pvc. Alcune case producono dei materiali esteticamente molto simili al legno, ma di questo non si tratta e sono più prodotti più confacenti a locali pubblici affollati dove la robustezza e la lavabilità sormontano l'estetica anche se, indubbiamente, il basso prezzo attira.
Altra distinzione si fa in base alla forma. La principale è tra battiscopa liscio o con piedino. Oltre all'estetica, il piedino è utile a coprire eventuali imperfezioni nel rivestimento. I due tipi si dividono a loro volta per spessori e altezze diverse soprattutto per ragioni di gusto estetico.
Solitamente si trovano in commercio battiscopa non più spessi di 14 mm e non più alti di 9 cm. Può capitare di gradire un battiscopa più alto o più spesso, a volte può risultare addirittura necessario (per coprire ad esempio evidenti imperfezioni nel rivestimento).
Solitamente si trovano in commercio battiscopa non più spessi di 14 mm e non più alti di 9 cm. Può capitare di gradire un battiscopa più alto o più spesso, a volte può risultare addirittura necessario (per coprire ad esempio evidenti imperfezioni nel rivestimento).
Buona Vita a Tutti.
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