sabato 8 dicembre 2007

Un Augurio sincero

Siamo complicati, non e' una novita'.
L'uomo e' un essere difficile, piu' difficile di qualsiasi complicatissima macchina, piu' difficile di tutte le cose che ci capitano sott'occhi.
Da migliaia di anni filosofi e pensatori di ogni genere si arrovellano nel vago tentativo di interpretare l'umanita'. Ma i risultati, per quanto non manchino, non hanno portato e non porteranno mai ad alcunche' di definitivo.
Siamo complicati, sobbarcati tutti - grandi, piccoli, vecchi e giovani - da mille pensieri e da mille riflessioni che, strano ma affascinante, tutti risolviamo in modo diverso.
Lo stesso oggetto, lo stesso tramonto, lo vediamo con milioni di occhi diversi: chi e' preso dalla nostalgia, chi dalla gioia, chi dai colori, chi dai pensieri colossali, chi rimane completamente assente e via via discorrendo la cosa potrebbe dilungarsi all'infinito.
Eppure tutti viviamo in comunita', dall'ultimo aborigeno dell'Australia fino al piu' dignitoso e raffinato letterato, condividendo, sopportando e talvolta ribellandoci alle differenze di vedute del nostro prossimo. Insomma, volenti o nolenti, siamo costretti a convivere e, come se non fossero sufficienti i nostri, pensiamo anche ai problemi del vicino. Anzi, a volte ci appassioniamo a tal punto ai fatti degli altri da dimenticare i nostri. E discutiamo, discutiamo sempre per le piccole e per le grandi cose, dalla segretaria che vuol convincere la collega della bravura del tal cantante, fino al luminare che discute sul trapianto del cuore.
E' un mondo caleidoscopico, variopinto, con mille colori e mille sfumature che spesso si accavallano,s'intrecciano, si disuniscono, come in un ciclopico e brulicante formicaio.
Comunque, nonostante il grosso sforzo che dobbiamo compiere per sopportarci quotidianamente a vicenda, possiamo dire di vivere in un mondo affascinante.
E' difficile quindi comprendere perche' tutto questo intrecciarsi di interessi e opportunita' comuni si trasformino spesso, e ancor piu' si siano trasformati in questi ultimi anni, in buie pagine della nostra storia; pazzia pura stracondita da improbabili atti di fede, intolleranze secolari e neanche tanto celati interessi di parte contro tutto e tutti.
Ma nonostante questo, senza dimenticare mai gli episodi che la stupidita' umana ci ha portato e purtroppo ci portera' in futuro, non bisogna fermarsi, occorre continuare, guardare avanti, conoscere sempre meglio "gli altri" sia per noi stessi che per le persone a noi piu' care con cui condividere cio' che abbiamo imparato.
Conoscere vuol dire capire, avere il mezzo per vedere piu' in la', per essere piu' grandi, per contribuire il piu' possibile, per essere piu' disponibile a tutti. E tutti, chi piu' chi meno, a seconda delle nostre capacita', possiamo farlo. Ognuno di noi ha un compito suo, che si e' scelto o che dalla societa' gli e' stato assegnato, e lo svolgerlo con fiducia e con dignita' vuol dire arricchirsi e diventare piu' forti.
Il fatto stesso di essere a contatto d'altri, di tanti altri, e' gia' di per se' un segno di fortuna, come se fossimo tutti complici dell'enorme fenomeno della vita, come se tutti partecipassimo a costruire il domani.
Questa nostra smania di conoscere e di discutere ci spinge come una pazza molla ad interpretare gli altri, a renderci partecipi dei loro stati d'animo, a lavorare, a soffrire e a gioire insieme.
E' il nostro modo, umano e dignitoso, di realizzarci, cioe' di crescere, di affinarci, di arricchirci delle idee e della sensibilita' di quanti ci circondano.

Un Augurio sincero per un felice Natale e soprattutto per un sereno anno che (si spera) verra'.

A presto

Roberto Campi

venerdì 30 novembre 2007

A tutte le persone di buon senso.

È estremamente difficile affrontare, nel breve spazio, tutto ciò che vorremmo dire senza con questo entrare nella retorica, ripetendo quanto ogni giorno ci viene propinato dalla tv di stato, dalle reti commerciali o leggendo il giornale.
Indubbiamente la recessione é in atto e, altrettanto indubbiamente, é in atto una razionalizzazione dei consumi, soprattutto di alcuni.
Ma ci sembra che il catastrofismo sia diventato ormai il comune denominatore per tutto e per tutti. Senza dubbio il prossimo sarà un anno difficile (ma quali sono stati quelli facili?), in cui tutti i settori produttivi, sia nazionali che internazionali, dovranno compiere scelte oculate, sviluppare prodotti tecnologicamente migliori, nell’ottica di offrire ai mercati servizi sempre più validi ed efficienti a prezzi competitivi.
Riteniamo che in questi difficili momenti la professionalità sia d’obbligo, specialmente in quei settori dove viene richiesta in modo particolare. E il mondo del parquet e’ uno di questi.
È indubbio che tanti posti di lavoro perduti o a rischio creano tanti piccoli “artigiani” improvvisati che per sbarcare il lunario, svolgono le più disparate professioni: l’imbianchino, l’idraulico, l’elettricista e, perché no, il posatore o il parquettista!
In contrapposizione, non crediamo ad una contrazione di determinati consumi, malgrado il nostro beneamato governo stia cercando di tassare tutto ciò che può (e anche di più), stravolgendo almeno in parte i costumi e le abitudini degli italiani. Per cui meno viaggi, meno moda, meno auto di lusso e più vacanze brevi, più cene con gli amici (in casa) e serate insieme ai propri cari.
Quindi, poiché per noi italiani, la casa da sempre è un punto di riferimento, crediamo che lo possa essere ancora di più oggi, riversando su di essa desideri e certi costumi. E indubbiamente, introdurre il parquet per abbellirla e renderla più confortevole sarà una tappa d’obbligo.
A questo punto sarà importante stare molto attenti nel ricercare prodotti sempre più validi e servizi sempre più all’avanguardia evitando la platea di “improvvisatori” che inficiano un settore già invaso da pressappochismo e infiltrazioni di ogni genere.
Quindi professionalità e serietà dovranno essere le parole d’ordine di quest’anno.
Noi siamo pronti ad soddisfare queste richieste con l’esperienza di oltre un ventennio di attività alle spalle.
Vi aspettiamo.